BurnLounge: secondo e ultimo round?



I guai di BurnLounge, da tempo ventilati da più parti dato il business model vagamente dubbio di questo sito dedito alla vendita di musica digitale ma fortemente legato al mondo del cosiddetto “marketing multilivello”, sembrerebbero essersi risolti tanto rapidamente quanto si erano materializzati.

Nell’arco di un paio di settimane, BurnLounge si è dedicato a un veloce ma – almeno in apparenza – radicale restyling, che va dalla nomina di un nuovo CEO, Grant D.Johnson (il precedente, Alex Arnold, era tra i nomi “incriminati” nell’ambito di una causa federale legata proprio al reale oggetto delle attività di BurnLounge) alla “semplificazione” – questo il termine utilizzato dalla società – del proprio business model, tagliando drasticamente l’aspetto relativo al network martketing, che era quello a rischio illegalità.

Tutte queste novità sono state annunciate da una rapida sequenza di comunicati stampa, l’ultimo dei quali, datato 28 giugno, annunciava trionfalmente il raggiungimento di un accordo con la FTC. In pratica, la Commissione Federale per il Commercio prende atto dei cambiamenti avvenuti in seno a BurnLounge e stabilisce che la società possa continuare a lavorare. Sembrerebbe un grande successo: un po’ come essere indagati dall’antitrust e cavarsela con una multa irrisoria e senza cessioni o smembramenti.

The Palmetto Scoop, la testata che aveva lanciato la notizia dell’azione legale della FTC contro BurnLounge, non sembra però convinta: “Non siamo certi se ciò sia vero” – dicono gli agguerriti reporter – “perché la FTC non ha ancora rilasciato alcuna informazione, ma vi faremo sapere se e quando ne avremo conferma”.

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2007/06/burnlounge-secondo-e-ultimo-round/