Carte di credito, Visa blocca ePassporte



Un sistema di pagamento online “alternativo” sospeso dal circuito Visa; gravi ripercussioni per tutta una serie di business; ma per il fondatore (e il film basato sulla sua vicenda) potrebbe persino essere un’ottima pubblicità…

Se non avete mai sentito parlare di ePassporte, che è almeno in apparenza molto meno diffuso di Paypal per le transazioni online, va detto che la società che gestisce questo sistema di pagamenti elettronici, che esiste da anni e che è collegata a una banca caraibica (St.Kitts-Nevis-Anguilla National Bank) se da un lato offriva servizi avanzati come una Visa “virtuale” e una carta di credito fisica già da diversi anni (certo molto prima che Paypal lanciasse una carta di credito ricaricabile nel nostro paese, per esempio) dall’altro non è che avesse una reputazione proprio limpidissima.

ePassporte era spesso utilizzato per effettuare transazioni magari perfettamente legali dal punto di vista delle legislazioni dei singoli paesi, ma non consentite dal più popolare Paypal. Per esempio accedere a siti per adulti e casinò, o ricevere eventuali proventi da questo tipo di siti (pensiamo a webmaster, fornitori di contenuti user-generated e giocatori online).

Dal 2 settembre 2010, Visa International ha sospeso ePassporte dal proprio network di carte di credito.

Se da un lato i fondi esistenti restano in essere, dall’altro se avevate denaro su un conto ePassporte questo è di fatto bloccato: fermi i trasferimenti tra “e-Wallet” e carta Visa, fermi i prelievi con la carta, come pure è sospesa l’emissione di nuove carte.

Il blog KrebsOnSecurity, a firma di Brian Krebs, riporta anche il comunicato del fondatore di ePassporte, Christopher Mallick, e suggerisce che la cosa sia partita dalle nuove e più rigorose norme antiriciclaggio (Credit Card Act del 2009) in tema di carte prepagate.

In un comunicato del 7 settembre Visa precisa che la sospensione è dovuta ad alcuni non meglio specificati “difetti” del programma (il testo dice “program deficiencies”: probabilmente si intende il fatto che ePassporte non è un’istituzione bancaria, ma una società terza che collabora con la banca vera e propria.

Ciò detto, ancora Krebs fa notare un particolare gustoso: la vicenda potrebbe persino essere un’ottima pubblicità per Mallick: è uscito infatti da un mese circa un film – “Middle Men“, addirittura targato Paramount – basato sulla sua vicenda personale.

Businessmen, industria del porno online, sistemi di pagamento, criminali e agenti FBI: gli ingredienti ci sono tutti. Trailer su YouTube e sito ufficiale www.middlemenmovie.com; e – su iTunes – colonna sonora con tracklist di lusso (Hall & Oates, Moby, Rolling Stones, 2Pac, Tears for Fears e altri ancora).

Certe persone cadono sempre in piedi, potremmo dire…

Pubblicato su Mytech