Commodore USA: il ritorno di un mito



Dietro una tastiera decisamente familiare per molti appassionati batte il cuore di un PC nuovo di zecca: il ritorno del Commodore 64 e dei suoi fratelli Amiga e Vic-Slim

commodore1

Periodicamente, c’è chi resuscita marchi noti dal passato glorioso: accade nel mondo dell’informatica e non solo.

Qualche volta certe operazioni fanno tenerezza, altre lasciano più o meno perplessi (chi scrive ricorda anni addietro i ventilatori da tavolo della ditta tedesca Kaz – peraltro di buona qualità – venduti a marchio Honeywell, con regolare licenza).

Commodore e Amiga sono due nomi indimenticabili per la storia dell’informatica casalinga: è naturale che si tenti un rilancio o uno sfruttamento dei marchi; e ciò è avvenuto in più di una occasione, generalmente con risultati non memorabili.

Da chiavette USB tascabili di produzione cinese fino a un media player uscito nel 2007 e a una serie di pc dedicati al gaming, il nome Commodore ha continuato a far capolino di tanto in tanto.

Peraltro due diverse società detengono oggi i diritti rispettivamente sui marchi Commodore e Amiga.

Proprio di questi tempi compie un anno Commodore USA: coraggiosa operazione di rilancio partita appunto un anno addietro con l’acquisizione delle licenze relative a entrambi i marchi, in esclusiva mondiale. E una serie di iniziative ambiziose: non solo banali PC compatibili ma anche un proprio sistema operativo (Commodore OS) in preparazione, emulazione dei sistemi Commodore del passato, e un paio di prodotti interessanti: C64 e Vic-Slim.

commodore2

In attesa di vedere anche una gamma Amiga (che si annuncia in modelli anch’essi dai nomi storici: Amiga 1000, 2000 e 3000) i computer già ordinabili dal sito www.commodoreusa.net (che spedisce in tutto il mondo) sono un PC ultracompatto (sta tutto in una tastiera piuttosto piatta, va solo collegato il monitor) da cui il nome di Vic-Slim, che ovviamente richiama lo storico Vic-20 ma con esso ha poco a che spartire, e una gamma di C64 che di fatto sono PC racchiusi in una versione migliorata del classico case marroncino che racchiudeva le prime versioni del più popolare prodotto dell’originale Commodore guidata da Jack Tramiel.

Commodore USA si è dotata, manco a dirlo, anche di una presenza ufficiale su Facebook.

commodore3

Quest’ultimo prodotto non sarà particolarmente economico: si va da una versione che è in pratica una tastiera vuota con un lettore di schede SD e altri formati, per 349 dollari, fino alla ragguardevole cifra di 1499$ per il C64 Extreme con processore Intel i7 e un ragguardevole disco da 4 TB (ma c’è una soluzione intermedia con Intel Atom D525, drive da 1 TB e scheda Nvidia al posto della Intel HD Graphics della versione Extreme).

Con le tutte macchine viene fornita una distribution di Linux, Ubuntu 10.0 (Maverick Merkaat) come sistema operativo da installare.

commodore4

A dispetto del listino prezzi, siamo pronti a scommettere che non pochi patiti del retrocomputing faranno l’acquisto, ansiosi di poter avere tra le mani questo strano oggetto che – anche se al momento manca ancora il promesso Commodore OS, che sarà inviato in seguito agli acquirenti – se non altro è una vera goduria per feticisti; l’effetto di vedere USB, slot per schedine varie, wi-fi, bluetooth e drive blu-ray/masterizzatore DVD incorporati nella mitica tastiera marrone e lavorare al pc “travestito” da C64 per molti varrà di certo il prezzo d’acquisto.

Unico neo: per ora si trova solo online presso il sito della casa madre; ciò significa almeno 3 settimane di attesa, oltre al concreto rischio di vedersi addebitare spese doganali all’atto dell’importazione nel paese in cui si risiede…

Articolo originariamente pubblicato su http://mytech.it/web/2011/09/06/commodore-usa-il-ritorno-di-un-mito/