È Scour Exchange il Napster del video



Qualche mese fa ha rischiato di chiudere i battenti per sempre, ma il Napster del video è già nato e ora si è riproposto in rete con una tecnologia a prova di casa cinematografica. Legale e facile

Come avvenuto per la musica in rete, aspettiamoci un’esplosione di software, siti Internet, servizi più o meno legali e conseguenti diatribe dentro e fuori i tribunali. Le implicazioni sociali saranno molto forti: oggi, oltre un terzo degli americani scarica regolarmente musica da Internet. Probabilmente, tra breve, il numero di utenti che useranno la rete per guardare ma anche per pubblicare materiale video crescerà in maniera altrettanto esponenziale. Ancora una volta la tecnologia porterà modificazioni nelle nostre abitudini quotidiane.
Di certo, l’ulteriore diffusione di metodi atti a facilitare la compressione, la copia e la distribuzione di opere tutelate dal diritto d’autore (perché tali sono anche i film e le altre opere videografiche) porterà per certi versi al replicarsi di situazioni già viste per il settore musicale (distribuzione di copie pirata, software basati sul principio del peer-to-peer, autoproduzioni che contengono frammenti campionati da opere tutelate senza previa autorizzazione e così via). Un precedente importante si è già creato: si tratta del caso di Scour Exchange un peer-to-peer abbastanza noto, che lo scorso anno era stato ritirato dalla circolazione; la casa produttrice aveva dichiarato il fallimento.
Scour aveva destato scalpore perché permetteva esplicitamente anche lo scambio di film e aveva perciò destato le ire delle major di Hollywood. Il software, passato nel frattempo in nuove mani, è stato reso nuovamente disponibile in versione legalizzata ed è in fase di beta testing gratuito. Forse c’è già un Napster per il video, quindi, con in più il vantaggio della legalità.

Pubblicato su: http://mytech.it/flash/2001/05/15/e-scour-exchange-il-napster-del-video/