Eff vince su Universal: il “caso Augusto” è risolto



I cd promozionali non restano di proprietà delle case discografiche: le etichette adesive e diciture apposte non hanno alcun valore. Salvo Troy Augusto, venditore eBay, e salvi i diritti di consumatori (e collezionisti in particolare)

 

Il Caso Anselmo non fu mai risolto… e resta tuttora un mistero”: finiva così un celebre serial tv degli anni ‘80, Moonlighting. Come è noto, il fantomatico “caso” in questione si protraeva all’infinito, ed era probabilmente inesistente. Un pretesto per giustificare azioni e pasticci del protagonista Bruce Willis.

A volte, nel campo di Internet e del diritto d’autore, si presentano fantomatici “casi Anselmo” che vanno avanti per anni senza un perché, se non forse il giustificare le immense somme sperperate in spese legali e l’inerzia e i ritardi di major del disco e del cinema nell’adattarsi al nuovo mondo e alle nuove tecnologie.

E’ il caso delle vicende Lenz v. Universal o di Jammie Thomas. Casi risibili, ingigantiti da un’industria a volte avida e a volte priva di direzione, nel tentativo di creare il precedente e “fermare la pirateria“. Spesso sparando sul mucchio e colpendo pochi elementi deboli (per educarne tanti?) che del “pirata” vero e proprio hanno davvero poco.

Era il 2007 quando fu data la notizia di un caso legale molto particolare: UMG v. Augusto. Un tizio di nome Troy Augusto aveva messo in commercio cd promozionali di varia provenienza, che egli stesso acquistava da altri per poi rivendere online, tramite eBay.

Fin qui nulla di nuovo: dai “Music & Video Exchange” londinesi al sottobosco (che ormai va avanti da oltre 15 anni) di Gemm.com, è noto che spesso tali supporti sono oggetto di collezionismo. Alcuni hanno poco valore e finiscono in negozi e bancarelle per pochi centesimi (o pochi penny…). Altri ancora si distinguono perché invece presentano brani inediti o tracklist diverse da quelle delle uscite commerciali.

Insomma, una parte dei cd promo tende a diventare oggetto-feticcio per il collezionista di questo o quell’artista. Un oggetto peraltro in via di sparizione: rimpiazzato da stream audio e file mp3 scaricabili inviati a radio, giornalisti e via dicendo.

Universal Music Group, però, aveva sferrato l’attacco; i promo restano di proprietà della label: “Promotional copy – Not for resale“, recitano le diciture su bollini adesivi e superfici di supporti audio. Ma a parte il fatto che le prove contro Augusto apparivano esigue (a fronte di un enorme numero di cd venduti, Universal di fatto reclamava per soli otto pezzi) era il principio a essere messo in discussione. Il cd promo è un regalo (e come tale chi lo riceve può farne ciò che vuole?) oppure è solo dato in uso e resta in mano al proprietario originale?

C’è voluto del tempo e l’intervento dell’Electronic Frontier Foundation, ma le cose finalmente sono chiare.

In America vige la “First sale doctrine“, la dottrina della “prima vendita”. Che poi è l’equivalente del nostrano “principio di esaurimento“. Una volta ceduta la copia – per denaro o a scopo promozionale – il primo proprietario non ha più controllo sulle vendite successive.

In altre parole, fatti salvi diritti d’autore e diritti connessi sul contenuto, che sono sacrosanti e restano in mano agli aventi diritto originali, il supporto una volta passato di mano è fuori controllo, e potrà essere regalato o rivenduto infinite volte, da chi lo riceve. Con buona pace di quel che c’é scritto sul bollino o in copertina.

Bene ha fatto la Corte a chiarire il punto una volta per tutte. Dopo un primo pronunciamento della Corte Distrettuale del giugno 2008, è toccato al giudice William C.Canby Jr. della leggendaria – per il circo della musica online – Corte d’Appello del Nono Circuito, il 4 gennaio 2011, affermare che “la distribuzione operata da UMG in tali circostanze è risultata in una vendita (traferimento di titolarità) dei cd ai riceventi. L’ulteriore vendita di queste copie era pertanto consentita senza l’autorizzazione di UMG“.

Cadono pertanto le gravi accuse di presunta violazione di copyright: Troy Augusto è salvo (e lo trovate ancora su eBay, intento a vendere come sempre, e a quanto pare ha venduto altri 8.000 pezzi circa da quando aveva ottenuto una prima vittoria in tribunale). Ma sono soprattutto fatti salvi i diritti di consumatori, rivenditori, collezionisti. Che non rischieranno nulla per aver acquistato o rivenduto materale audio promozionale.

Il caso Augusto, a differenza del fantomatico “caso Anselmo”, è risolto per davvero. ;)

(Si ringrazia Nicola D’Agostino per la collaborazione)

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2011/01/05/eff-vince-su-universal-il-caso-augusto-e-risolto/

One Response to “Eff vince su Universal: il “caso Augusto” è risolto”

  1. […] che cedevano al mercatodei collezionisti i cd singoli), chiarite solo di recente dal caso Universal v. Augusto (sì, i promo si possono rivendere: una volta passata di mano, la copia non deve essere restituita […]