EMI è indipendente… in Pakistan (e sul web)!



Strana storia quella di EMI (Pakistan) Ltd.: un tempo filiale della major britannica tuttora in attività, viene ceduta a un acquirente locale, l’imprenditore Ameed Riaz, nel 1993. Nel giro di un paio d’anni si trova a chiudere i battenti: la pirateria nel paese asiatico è rampante; praticamente tutti i film, i dischi e il software arrivano al grande pubblico tramite i pirati.

Per la gloriosa EMI pakistana, titolare di un enorme catalogo che tra l’altro comprende molti volumi della vastissima discografia di uno dei più noti artisti del paese, Nusrat Fateh Ali Khan, era stato uno smacco terribile; uno di quei colpi dai quali è quasi impossibile riprendersi.

Invece, a sorpresa, un decennio dopo EMI (Pakistan) ha riaperto bottega: nel 2006 – anche grazie all’azione governativa contro la pirateria e a favore di riforme nel campo della proprietà intellettuale – la situazione era leggermente migliorata; cd e dvd legittimamente riprodotti hanno cominciato a riavere un mercato nel paese. E il 29 luglio 2007 su Mi2n.com compare l’annuncio di un accordo con il prestigioso aggregatore/distributore digitale The Orchard.

La EMI pakistana – che mantiene il nome d’origine pur essendo di fatto una label indipendente – risorge a nuova vita, e su eMusic (il negozio di musica online n.2 del mercato, direttamente legato a The Orchard anche quanto a proprietà) già sono disponibili numerosi dischi degli anni ’70 e ’80 proprio di Fateh Ali Khan, il compianto re del “qawwali“, forse il più ampio e conosciuto filone della tradizione musicale pakistana.

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2007/07/emi-e-indipendente-in-pakistan-e-sul-web/