Emily Sander, la fine di una tranquilla ragazza dalla doppia vita



Emily Sander aveva diciotto anni e viveva in Kansas dove frequentava il college. Il suo obiettivo era laurearsi e tornare in Texas, dove aveva amici e familiari.
Aveva da poco celebrato il giorno del Ringraziamento in famiglia, come molti americani. Subito dopo, era scomparsa nel nulla.

A questo punto, mentre le indagini prendevano forma e i sospetti si concentravano su Israel Mireles, ventiquattrenne messicano regolarmente residente negli Stati Uniti (ultima persona ad aver visto Emily, con la quale era stato segnalato in un bar di El Dorado, località del Kansas non lontano da Wichita), si verificava un fatto curioso: la stampa cominciava a diffondere la notizia che la studentessa scomparsa era una “pornostar di Internet”.

Emily Sander, in effetti, da fine settembre era presente in Rete con un proprio sito per adulti: pochi sapevano di questa sua attività e a qualcuna delle persone a lei più care questa scoperta non era proprio piaciuta. Per esempio al suo ragazzo, con cui aveva rotto proprio per questo motivo.

Moltissimi siti hanno riportato che nel giro di un paio di mesi il sito avrebbe totalizzato trentamila abbonati paganti, al costo di quasi 40$ a testa; ma la società che lo gestiva assieme ad altre pagine dello stesso genere (Raging Bucks, con sede in Nevada) smentisce e stigmatizza il modo in cui certi mezzi di comunicazione hanno presentato la storia:

“VOI, i media, con la storia che avete pubblicato sulla ‘Pornostar’, avete generato più traffico sul sito per adulti di Emily in due ore di quanto ne abbia mai avuto in due mesi, dal momento in cui era stato inaugurato. Chiediamo cortesemente a tutti i mezzi di comunicazione di mostrare tatto e rispetto in questa situazione tragica e sfortunata, e tornare a quello che è l’obiettivo principale: la cattura di Israel Mireles”.

C’è da dire che in effetti i gestori del sito hanno avuto decisamente tatto in questa vicenda: hanno immediatamente rimosso i contenuti di Zoeyzane.com (questo lo pseudonimo usato dalla ragazza per i suoi scatti “senza veli”, nei quali, a onor del vero, non interagiva con altri “performer”). Non solo: da subito, hanno messo a disposizione la pagina per diffondere informazioni sul caso inizialmente di “persona scomparsa” e poi rapidamente classificato come omicidio, dopo il ritrovamento del corpo della sfortunata ragazza.
Infine, hanno anche messo su una raccolta di fondi tramite conto bancario e Paypal, per una ricompensa da destinare a chiunque possa portare alla cattura di Mireles.

Sul sito sono state pubblicate foto segnaletiche di Mireles e della sua ragazza – una minorenne per di più incinta – che sarebbe con lui, presumibilmente in fuga verso il Messico.

La Polizia ha quasi subito escluso collegamenti tra la triste vicenda e l’attività online di Emily: anzi, la pubblicità che ne è derivata e l’attenzione morbosa di alcuni siti sono risultate di disturbo per le indagini: c’è stato anche chi non ha esitato ad andare in giro per la rete a recuperare foto di Emily/Zoey da cache o da pagine pubblicitarie relative al sito ormai offline, e a pubblicarle.

A quanto pare, Emily è morta per un incontro sfortunato, che però non è avvenuto online, né ha avuto a che fare con il sito del suo “alter ego”.

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2007/12/emily-sander-la-fine-di-una-tranquilla-ragazza-dalla-doppia-vita/