etoy: “general meeting” e futuri progetti per i pazzoidi dell’era digitale



Il 23 luglio 2005 segna la ricomparsa sulla scena di una sigla molto nota: etoy (si scrive rigorosamente in minuscolo).
Il misterioso gruppo, praticamente una multinazionale sotterranea di agitatori culturali, utilizza forme diverse di espressione artistica e di provocazione per raggiungere gli scopi più disparati; in passato etoy ha sfornato cose come un Cd audio e uno storico flexi-disc (disco in plastica flessibile, un formato audio già obsoleto nell’anno di pubblicazione, 1996) ma ha anche partecipato a clamorose azioni come Toywar (battaglia legale e mediatica contro il sito commerciale eToys.com per il possesso del proprio domain e il mantenimento della propria identità digitale) sfociate in un dispendio di energie e movimenti di denaro degni di una megacorporazione.
O ancora, ci sono state collaborazioni con situazioni al limite della legalità quali la creazione di banche dati nel fantomatico stato indipendente di Sealand.

etoy si riunisce a Berlino per programmare le prossime mosse, in collaborazione con il gruppo Platoon anch’esso responsabile di folli azioni provocatorie e artistoidi. Il prossimo (delirante) obiettivo: “Mission Eternity”, ovvero “un sarcofago multiutente per l’era dell’informazione”, per il quale sarebbe già disponibile un primo utilizzatore, tale signor Keiser di anni 82 (!?!).

Definirli semplicemente “artisti” o “hacker” sarebbe decisamente riduttivo oltre che fuorviante; e poi c’è in etoy questa vena commerciale che la avvicina più a una sorta di corporazione che opera in maniera alternativa e imprevedibile che a uno sparuto gruppo di appassionati di arte e tecnologia.
La miglior definizione resta forse quella depositata presso il Trademark Office americano nel 2000 in occasione della registrazione del marchio: “twisted cultural business operations and experimental entertainment”.

Pubblicato su: http://mytech.it/digitale/2005/07/28/etoy-general-meeting-e-futuri-progetti-per-i-pazzo/