Facebook Home: la montagna partorì un topolino



Più che una mossa rivoluzionaria, un gesto casuale dettato da disperazione.
Della serie: dobbiamo raccontare almeno una puttanata ogni tre mesi sennò arriviamo al delisting dal Nasdaq in meno di un anno.
Le puttanate precedenti avevano portato Facebook a recuperare molto del valore perso in borsa e a raggiungere i 32$ (ben lontano dal top dei 45$ raggiunti poco dopo l’offerta pubblica iniziale). Facebook comunque annaspa di nuovo e nei giorni scorsi aveva raggiunto i 25 dollari per azione. Lontano dai minimi che erano anche sotto i 20 dollari, ma certo non una performance brillante.

Ma ecco che arriva il Facebook Phone, che costa solo 99 dollari. Anzi no, è un telefono HTC, è l’HTC First, si compra sul sito AT&T. Anzi no, ecco il tizio che in piena conferenza stampa, con gente collegata da mezzo mondo, dà in diretta l’url sbagliato (oppure è AT&T che prontamente NON ha messo online la pagina per tempo). E Mark Zuckerberg che sottolinea il tutto col suo tono di voce – non ci avevo mai fatto caso – incredibilmente simile a Kermit dei Muppet.

Fatto sta che è fuffa. Tutta fuffa. Inizialmente, questa roba girerà di sicuro su alcuni modelli targati HTC e Samsung. Ma ci sarà un aggiornamento al mese (?) quindi è altamente probabile l’espansione a macchia d’olio su tutti i telefoni Android. Se avete un qualsiasi smartphone cinese con Android, dal 12 aprile potrete comunque provare scaricare l’inutile app Facebook Home, risparmiare i 99 dollari e dire addio alla privacy comunque.

Risultato? Rialzo del titolo a 27$ circa (3,13%).
Che sarà stato rapidamente dimenticato quando arriverà il momento di pubblicare i prossimi dati trimestrali.
Perlomeno fino alla prossima puttanata, naturalmente.

Immagine: elaborazione grafica di Nicola Battista.