Google Maps per Google-maniaci



Sono ancora freschi di lancio Google Moon, sito celebrativo dello storico sbarco sull’unico satellite del nostro pianeta, e Google Earth, sorta di mappamondo digitale che integra foto satellitari.

Né è passato molto tempo dall’apparizione in Google Maps delle vedute satellitari del nostro pianeta che tanto hanno fatto discutere in Rete e non solo e che consentono sì di osservare grandi città e noti monumenti, ma anche – spesso – centri minori oppure casa propria…
Mentre gli esperti di privacy si interrogano, e in ambienti militari non si nascondono le perplessità, il popolo della rete si diverte a giocare con questi strumenti e segnala le scoperte quotidiane.

Così, alcuni fanno incetta di link a città e paesi interessanti, o a luoghi precisi come la Casa Bianca (con i tetti “mascherati” elettronicamente, per motivi di sicurezza) o Ground Zero, un tempo sede delle Torri Gemelle del World Trade Center.
Altri segnalano la famigerata Neverland (dimora di Michael Jackson), oppure l’abitazione di Bill Gates,Epcot, parco “futuribile” di Walt Disney World o – addirittura – la presunta Area 51, mitica località degli States cara agli appassionati di Ufo e cospirazioni globali.
Per i veri maniaci c’è poi Scavengeroogle, sorta di “sfida” on line a rintracciare luoghi in base a foto e brevi indizi forniti dal sito.

Per esagerare ulteriormente, ecco le immagini relative a un presunto “volto di Cristo” visibile su una duna di sabbia in Perù e a un incredibile edificio (situato in una base della marina militare americana) caratterizzato dalla propria forma di svastica, che diviene credibile indizio (?) della presenza del fuhrer in America dopo la Seconda Guerra Mondiale…

Fantascienza a parte, chiudiamo segnalando un paio di scherzi presenti in Google Moon: leggendo le Faq si possono trovare pagine zeppe di umorismo cyber-demenziale dedicate ad un “centro di ricerca ed hosting lunare” annunciato per il 2007 – mentre sarebbero previste per il centenario dello sbarco, nel 2069, le nuove funzioni di ricerca di “indirizzi lunari” – il tutto con l’immancabile utilizzo di sistemi Luna/X (un Linux in assenza di gravità?) e di molti altri esilaranti marchingegni.
L’ultimo scherzo l’abbiamo scoperto per caso, ingrandendo al massimo le immagini della superficie lunare presenti in Google Moon, in cerca di qualche traccia delle storiche missioni Apollo.
In seguito, leggendo le Faq abbiamo notato che Google stesso fornisce un discreto indizio; alla domanda “Cosa accade se si cerca di ingrandire al massimo?” è abbinata una risposta del tipo “Beh, andate a scoprirlo voi stessi…”
…che state aspettando?

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2005/07/25/google-maps-per-google-maniaci/