Il formato per l’audio e per il video



Qualità eccellente e versatilità. Lo standard DivX si candida ad essere l’erede di Mp3 sia nella musica sia nel cinema. Un’occasione per i musicisti giovani e indipendenti

Luigi ha compresso in DivX il videoclip di un gruppo emergente, i Pcus, che originariamente occupava quasi 90 MByte su Cd-Rom. Il risultato finale, di qualità eccellente, occupa meno della metà; l’avvento dei servizi Internet a banda larga può far pensare a un utilizzo sicuramente massiccio di formati compressi di questo genere per trasmettere film, videoclip e così via. Aspettiamoci un boom analogo a Mp3.
Il videoclip è nato in formato digitale, da riprese effettuate con una piccola videocamera, ed è stato montato unendo spezzoni di due diverse apparizioni live del gruppo insieme ad altro materiale.
Solo qualche anno fa l’intera lavorazione sarebbe stata reputata costosa e impensabile per un gruppo emergente. È ancora Luigi a mostrarci immagini acquisite con una comune scheda video Tnt da videoregistratore. In questo caso si tratta della conversione in digitale di un vecchio film anni ‘20 da videocassetta. Anche in questo caso si possono applicare effetti, modificare, ripulire il file campionato come si desidera, magari applicando il solito codec DivX.
Un altro artista casalingo, Shadrach, si è divertito invece a realizzare il suo video musicale su di un Apple Macintosh, utilizzando spezzoni di tv criptata. In pratica catturando interferenze video e “righe” in movimento visualizzate da un televisore privo di decoder e inframmezzando poi il tutto con altre immagini, si è procurato materiale da sincronizzare alla propria base musicale. Il tutto passando per l’ingresso video del computer.
Anche programmi relativamente semplici e diffusi quali Sound Forge della Sonic Foundry permettono di unire audio e video o sostituire la traccia audio di un filmato Avi con una nuova creata per l’occasione.

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