Il futuro di Last.fm



Last.fm paga artisti ed etichette (vedere anche l’articolo di Nicola Bruno già apparso su Mytech): nel sottobosco degli indipendenti la cosa circolava in maniera non ufficiale da circa un paio di mesi, da quando CD Baby aveva iniziato ad inviare – in sordina come al solito – materiale al popolare sito di streaming/social networking a tema musicale.

Adesso si aggiunge anche un accordo con le major e la possibilità quindi per un repertorio enorme di essere ascoltato (non scaricato) gratis e legalmente su questo servizio, con in più link ad Amazon per l’acquisto di cd dello stesso artista (peccato che al momento i link siano genericamente all’artista e non direttamente a un certo album, però).
Poi arriveranno anche i link ad iTunes che permetteranno dopo alcuni ascolti l’acquisto vero e proprio anche se altrove.

Che dire: sicuramente qualcosa di positivo, ed è bene che anche le major siano dentro (gli indipendenti, però sono arrivati prima ancora una volta). Per Last.fm – servizio acquisito lo scorso anno dall’emittente americana CBS e che già pagava una licenza a SoundExchange per i diritti connessi in America – però prevediamo adesso la necessità di accordi con le varie “SIAE” del mondo, come avvenuto in Francia per Deezer.com, per coprire i diritti di autori ed editori… di sicuro, comunque, il sito appare avvantaggiato rispetto a diretti concorrenti (lo stesso Deezer non ha accordi con tutte le major, Imeem ha completato a dicembre la serie di accordi con le quattro grandi ma non copre ancora tutto quanto; lo strombazzatissimo SpiralFrog ha più che altro materiale Universal ma stenta a decollare).

Di certo non è più possibile scaricare la responsabilità sui piccoli webcaster che usano i siti per suonare musica online: sarebbe come chiedere al dj o al conduttore di un programma radiofonico di pagare in proprio la SIAE, che invece è di competenza dell’emittente…

Immagine tratta da http://www.lastfm.it.

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2008/01/il-futuro-di-lastfm/