Internet: la radio che si scompone e si ricompone come tu la vuoi



Pulito, stabile, personalizzabile: dal Digital Audio Broadcasting alle Web Radio, il suono digitale nell’era della Rete

Alla fine del XX secolo, network nazionali e radio locali raggiungono una diffusione capillare (forse anche troppo: nel nostro paese l’accavallarsi delle frequenze e le vere e proprie “guerre” intraprese da talune emittenti per sovrapporsi alle emissioni dei concorrenti hanno portato spesso a un autentico caos nell’etere); ma le svolte degli ultimi anni sono Internet, le trasmissioni via satellite satellite e il digitale.

   
La radio digitale, nota anche con la sigla Dab (Digital Audio Broadcasting) consente non solo di mantenere una purezza maggiore del suono (non soffrendo delle interferenze atmosferiche tipiche della radio analogica) ma anche di consentire all’ascoltatore di restare sintonizzato sulla stessa stazione durante un viaggio (ci si sposta da un trasmettitore all’altro senza troppi problemi e il segnale resta comunque attivo senza interruzioni per chi ascolta). Inoltre, spariranno le limitazioni delle bande tradizionali (Am in particolare). È possibile trasmettere informazioni sui display dei nuovi apparecchi (titolo e nome dell’artista che stiamo ascoltando, notizie, pubblicità e così via).
Chiunque poi sia dotato di un ricevitore satellitare oggi può ricevere diversi canali radiofonici oltre a quelli televisivi, spesso si tratta proprio di canali digitali; ma la svolta definitiva per la radio è di sicuro quella operata per mezzo di computer e Internet.

   
Si comincia qualche anno fa con la comparsa di schede radio da installare sul proprio Pc per godersi l’ascolto della tradizionale radio analogica anche mentre si lavora al computer. La diffusione di Internet porta poi da un lato al simulcasting, ossia alla riproposta integrale o parziale di palinsesti radiofonici esistenti (dal Giornale Radio Rai alla Radio Vaticana, per citare solo un paio di esempi), dall’altro alla nascita di vere e proprie Web radio che operano solo ed esclusivamente via rete, avvalendosi di tecnologie di streaming come Real Audio (per esempio l’italiana KwMusica).

Pubblicato su: http://mytech.it/unmapped/2001/12/20/internet-la-radio-che-si-scompone-e-si-ricompone-c/