L’intuizione di Orson Welles: la potenza si misura con l’inganno



Avvenne via radio la beffa del secolo, che persuase milioni di persone dello sbarco dei marziani. Un mezzo di straordinaria forza, dalla propaganda del Ventennio alla rivoluzione degli anni Settanta

La potenza del nuovo mezzo viene clamorosamente dimostrata da Orson Welles il 30 ottobre 1938 nel programma The Mercury Theatre on Air: il leggendario “scherzo” di War of The Worlds, drammatizzazione radiofonica del romanzo di H.G. Wells, colpisce milioni di persone: l’America terrorizzata per un attimo crede a una vera invasione marziana sul nostro pianeta. È un trionfo, per Welles e per la radio.

   
Ma la radio è anche mezzo politico, per i proclami della propaganda e anche per interferire con gli stessi: in Italia se da un lato il regime di Mussolini impianta altoparlanti per far risuonare nelle piazze i propri proclami trasmessi via radio, in clandestinità si ascolta Radio Londra. Nel nostro paese la radio avrà nuovamente funzione politica – almeno in parte – con la rivoluzione delle “radio libere” negli anni ’70, che prelude però alla massiccia diffusione del mezzo a fini puramente commerciali (cosa che già peraltro avveniva regolarmente in America e in altri paesi).
La radio diventa portatile, ci segue dovunque. Entra nelle automobili come nel taschino.

   
Le stazioni trasmettono in modalità Am (Amplitude Modulation) e Fm (Frequency Modulation). Am a sua volta si suddivide in due bande di frequenze, medie (Mf) e alte (Hf, la modalità nota anche come “onde corte”). Le trasmissioni possono essere monofoniche (mono) o stereofoniche (stereo). Quest’ultimo tipo di trasmissione utilizza due canali differenti e quindi presenta maggiore ricchezza e realismo nei suoni. E forse aveva davvero ragione Banning a dire che il telefono è il padre delle trasmissioni: il concetto di stereofonia era stato sperimentato proprio per mezzo dei telefoni musicali già a fine ‘800.

   
Nel frattempo, la trasmissione di immagini in movimento a distanza – la televisione – è una realtà sin dalla fine degli anni ’40 (e quasi un decennio dopo in Italia).

   
La televisione ucciderà la radio? Di sicuro, a un certo punto l’apparecchio televisivo spodesta quello radiofonico dal ruolo di focolare casalingo. Nel 1979 un popolare motivo cantato dai Buggles sentenzia: Video Killed the Radio Star. Per ironia della sorte, il brano dei Buggles è anche il primo videoclip a essere trasmesso da Mtv nel 1981: la televisione entra prepotentemente nella musica con interi canali dedicati.

   
Ma la radio, contrariamente ai proclami di chi la pensava ormai moribonda, sopravvive. E si reinventa in mille modi. Negli anni ’80 ci sono persino trasmissioni via radio di software da registrare su cassetta e quindi utilizzare sul proprio home computer. Macchinoso, ma decisamente ingegnoso.

Pubblicato su: http://mytech.it/unmapped/2001/12/20/l8217intuizione-di-orson-welles-la-potenza-si-misu/