Megaupload & Perfect 10: vittoria per i troll del copyright?



Accordo tra la società di “Kimble” e lo strambo titolare di contenuti per soli adulti: una sconfitta per Megaupload, o più che altro una (rara) vittoria per Perfect 10?

Potrebbe essere un passo falso nonché un pericoloso precedente per Kim “Kimble” Schmitz e la sua creatura.

Con un accordo stragiudiziale, Megaupload sistema la causa con Perfect 10, ma mette una seria ipoteca sul proprio futuro, oltre a segnare un punto – forse neanche troppo meritato – a favore della casa produttrice di materiale per adulti, nota più per essere un “copyright troll” dal dubbio modus operandi che per le proprie pubblicazioni.

Certo, Megaupload avrebbe potuto restare impantanato in una annosa vicenda, e probabilmente chiudere con un soggetto del genere potrebbe anche non essere costato molto. Perfect 10 non è Larry Flynt o Playboy; e neppure sembra equiparabile alle società produttrici di video pornografici impegnate in complesse azioni legali contro servizi peer-to-peer e loro utenti.

Entrambe le parti hanno rinunciato ad alcune pretese. Il giudice distrettuale Irma E. Gonzalez in realtà stava preparando la stoccata a Megaupload, datosi che già a luglio aveva parlato di questo sito come più che un semplice posto per immagazzinare file. Una serie di comportamenti finivano per incitare gli utenti a pratiche di upload di materiale non autorizzato. Perfect 10 avrebbe potuto avere la vittoria in tasca, su queste basi; Megauploadaveva però a sua volta materiale a supporto della propria posizione; tra l’altro, proprio Perfect 10 era uscito perdente da un caso per certi versi simile che lo vedeva contrapposto a Rapidshare.

Una situazione intricata, che però non creerà un preciso precedente visto che non si è arrivati alla sentenza e che (un classico) i termini dell’accordo restano riservati.

Allo stesso tempo, però, questo potrebbe dare il via a una serie di attacchi: se ce l’ha fatta Perfect 10 – che vale ben poco – potrebbero intraprendere la stessa strada anche altri soggetti con un repertorio più ampio, molto probabilmente anch’esso saccheggiato dagli utenti di Megaupload, attratti dal miraggio dei guadagni facili in cambio di banali caricamenti di file.