Microsoft: a favore dell’ambiente. Ma anche no



Si avvicina l’assemblea degli azionisti: proprio in un momento storico in cui si fregia delle proprie mosse in campo di sostenibilità ambientale, Microsoft sembra contraddirsi con uno strano argomento all’ordine del giorno

18 ottobre. Letterina nella cassetta della posta. Meeting annuale degli azionisti Microsoft, previsto per il 16 novembre a Bellevue, Washington.

Normalmente, a meno che non siate grandi azionisti o non abbiate perlomeno interesse a leggere ulteriore documentazione online e magari votare a distanza (tramite il sito www.voteproxy.com) è il tipo di corrispondenza che finisce rapidamente cestinata.

Peraltro ci sono cose di ordinaria amministrazione, tra cui l’elezione dei direttori (tra i nove nomi raccomandati ovviamente figurano Steve Ballmer e William H. Gates III – sì, proprio Bill – in persona). L’occhio cade però casualmente su una parola AGAINST scritta in maiuscolo. Se non l’avessero messa in questi termini, forse parecchi non se ne sarebbero neppure accorti.

Il punto 11) dice: “Shareholder proposal – Establishment of Board Committee on Environmental Sustainability“. E una riga più sotto, tra parentesi “The Board recommends to vote AGAINST this proposal”. Dalla letterina non si possono apprendere i dettagli della proposta, ma c’è evidentemente qualcosa che stona in tutto ciò.

Magari gli amministratori della società diranno proprio in quella sede che dopotutto ci sono già politiche destinate all’ambiente, in atto in casa Microsoft (e in effetti, a voler approfondire, in una apposita sezione del sito Microsoft si trovano informazioni dettagliate sulla proposta e sulle movitazioni del no da parte del Consiglio d’Amministrazione); ma la cosa – istituire un comitato sul tema della sostenibilità ambientale – sembra un’occasione persa e in controtendenza rispetto a quanto comincia a verificarsi in altre società. O perlomeno un fatto che stona un pochino con la ricca documentazione presente su www.microsoft.com/environment e con alcune politiche già in atto.

Aggiungiamo che l’azionista che ha lanciato la proposta è Harrington Investments, e che se da un lato Redmond giustifica la propria posizione con i progressi già fatti nel settore, c’è un punto decisamente interessante che vale la pena segnalare:

L’adozione di tale risoluzione aiuterebbe a restituire alla nostra società la giusta collocazione in un’area di crescente interesse per investitori e policy maker. A partire da ottobre 2009, la società è stata cancellata dal Sustainability Index del NASDAQ per non aver adeguatamente reso pubblici i propri dati in termini di ambiente.

Intendiamoci: non è un atto d’accusa contro Microsoft. Tutti i giganti del settore tecnologico si sono trovati a dover fronteggiare il problema della sostenibilità ambientale.

Dai materiali potenzialmente tossici presenti nelle fasi di lavorazione o negli stessi prodotti finiti, allo smaltimento degli apparecchi che hanno terminato la loro vita; fino al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili o quantomeno più pulite in uffici, fabbriche e datacenter.

Ricordiamo negli ultimi anni le campagne di Greenpeace mirate ad esempio a cambiare alcune politiche di casa Apple; l’incoraggiamento – da parte anche della stessa Microsoft – ad acquistare software originale per mezzo di download piuttosto che con ingombranti e spesso inutili confezioni, soprattutto quando si tratta di licenze multiple per grandi società.

O ancora la comparsa di materiali ecologici come la fibra di bambù per rimpiazzare parte della plastica nei pc portatili o di piccoli pannelli solari integrati in alcuni cellulari.

L’ecologia può essere anche business, dopotutto; qualcosa, fortunatamente, comincia a muoversi.

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2010/10/19/microsoft-favore-dellambiente-ma-anche-no/