Musica on line batte Cd: ed è tutto legale



Ancora una volta parliamo di crisi della discografia tradizionale: davvero niente di nuovo sotto il sole? Dal mondo on line arrivano intanto segnali più che confortanti… e per la prima volta, in Gran Bretagna, musica digitale batte supporti fisici in quanto a vendite. Ma andiamo con ordine.

Di certo, registriamo gli ennesimi segnali negativi dal “vecchio” mercato della musica: la Virgin USA rimpiazza il proprio numero 2, mentre in Italia chiude i battenti NuN Entertainment, che viene inglobata dalla tedesca Edel, che già ne possedeva il 50%. Il cofondatore Stefano Senardi, che proveniva da Polygram, resterà consulente di Edel; l’etichetta che pure aveva fatto parlare di sé grazie a successi dei Feel Good Productions e Simply Red, si è vista chiudere i “rubinetti” direttamente dai soci tedeschi. Nel frattempo, bisognerà aspettare giugno inoltrato per sapere cosa pensa la Commissione Europea della fusione tra le due grandi Sony e Bmg.

Non è un caso che – in mancanza di idee migliori – la solita Riaa abbia scelto proprio gli scorsi giorni per l’ennesima serie di azioni legali, questa volta contro oltre 500 singoli utenti rei di aver utilizzato i soliti sistemi peer-to-peer. Stavolta la Riaa se la prende addirittura con una lunga serie di “John Doe“, ossia di utenti non identificati dei quali si conosce solo l’indirizzo IP.

Ma se l’industria tradizionale non se la passa troppo bene, segnali incoraggianti giungono da diverse iniziative on line, pienamente in regola: BitPass ha lanciato Mperia, che in un certo senso si propone come l’ennesimo sostituto di Mp3.com per gli artisti indipendenti; a differenza però di tanti altri che negli ultimi tempi hanno sfacciatamente cercato di sfruttare l’onda della chiusura del noto sito musicale, questa iniziativa si è presentata in modo sicuramente più pacato e corretto, e con una serie di caratteristiche piuttosto interessanti, tra cui funzioni di “community” per promuovere gli artisti, pubblicare date di concerti ed altro ancora e la possibilità di vendere i propri brani guadagnando una percentuale del 70%. Il tutto rigorosamente senza strane tecnologie di Digital Rights Management.

Due notizie interessanti dal Regno Unito: mentre Wippit, servizio di crescente popolarità, annuncia l’aggiunta del catalogo di una seconda major (la prima è stata Emi) al proprio catalogo digitale, l’industria comincia a conteggiare i download legali e si rende conto del successo dei nuovi canali distributivi. Dallo scorso ottobre è operativa in fase di test una classifica dei download digitali che nel corso del 2004 sarà integrata con la classifica di vendita dei singoli.

Il primo dato diffuso è davvero rivoluzionario: con 150.000 brani venduti nel solo mese di gennaio, 50.000 dei quali provenienti da MyCokeMusic, per la prima volta il digitale batte la vendita di supporti fisici.

Menzione d’onore infine per Loca Records, la prima etichetta davvero “open source” della storia. Oltre infatti ad applicare licenze innovative quali Creative Commons ai propri brani musicali, e consentire quindi tutta una serie di utilizzi ai propri fan ma anche agli altri artisti, Loca si prepara a far uscire nel corso dell’anno il primo EP contenente oltre alla musica anche i “sorgenti”, ossia tracce e campioni utilizzati per costruire i brani, proprio come si fa con il codice sorgente del software.

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2004/02/20/musica-on-line-batte-cd-ed-e-tutto-legale/