Rhapsody “uccide” Yottamusic



A citazioni in giudizio o anche solo minacciose letterine di “cease & desist”, il circo della musica online ci ha abituati da quasi un decennio; quello che ha fatto Rhapsody a Yottamusic però ha del surreale e non fa sperare bene per quello che – nonostante la ridotta quota di mercato – è e rimane con eMusic e Napster (con l’incognita dell’outsider Amazon Mp3) uno dei pochi reali concorrenti di Apple iTunes.

Intendiamoci: Rhapsody è nel pieno dei suoi diritti a impedire di usare proprie applicazioni non “pubbliche” ad un altro soggetto (Yottamusic aveva avuto accesso a codice Rhapsody nel 2006, ma nel corso del 2007 era di fatto stata invitata a smettere di usare l’appliazione usata per il proprio player… il che equivaleva di fatto a chiudere i battenti).
Ma quando l’altro soggetto ha messo su gratis un player migliore del tuo e in pratica ti sta portando clienti, ed aiuta quelli esistenti ad usufruire più agevolmente del tuo servizio di musica digitale, senza commettere violazioni di sorta né infilare materiale pirata in alcun modo, forse sarebbe il caso di chiudere un occhio ed anzi incoraggiare la cosa.
Rhapsody – come riferisce TechCrunch – ha invece di fatto “ucciso” Yottamusic, con un gesto inspiegabile e, a quanto pare, a nostro avviso definibile in un solo modo: autolesionista.

Immagine tratta da http://www.yottamusic.com.

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2008/01/rhapsody-uccide-yottamusic/