Riaa, Istant e le molte vite di Mp3.com



Apriamo ancora una volta con la Riaa e le sue famigerate cause contro “John Doe”: 477 nuove azioni legali sono scattate mercoledì 28 aprile, sempre seguendo lo stesso schema.
Il totale dei presunti colpevoli arriva ora a 2454. Di questi, oltre quattrocento hanno già deciso di arrendersi e pagare una somma intorno a 3.000 dollari pur di togliersi di dosso lo spettro di ulteriori guai.
Il metodo non si è finora mostrato proprio efficacissimo, eppure l’associazione dei discografici prosegue sulla sua strada. Ancora una volta molti di coloro che hanno ricevuto la poco gradita corrispondenza dalla Riaa sono studenti, iscritti a 11 diverse università americane.

Intanto, sul fronte della musica pienamente legale, da questo mese l’Url di Mp3.com torna ad essere una delle più digitate: sono attivi i forum di discussione, in attesa del rilancio vero e proprio del sito. Che comunque non sarà un contenitore di musica digitale ma un sito informativo sull’argomento.
Inoltre, dopo la ricomparsa dei contenuti di Mp3.com su Garage Band, il 20 aprile è stato annunciato il lancio della versione Beta della sezione artisti di Music.download.com. Vietati cover e campionamenti: chi carica materiale audio sul sito garantisce di essere in possesso dei diritti o delle necessarie autorizzazioni alla pubblicazione. I file richiesti dal sito sono Mp3 codificati a 192 Kbps.
Curiosamente però si afferma nella stessa sede che da questa qualità iniziale relativamente alta si passerà poi a 128 e anche meno per consentire anche a chi è sprovvisto di connessione a banda larga di usufruire dei contenuti musicali.

Un particolare bizzarro, visto che il broadband si va diffondendo a macchia d’olio negli Stati Uniti e in Europa.
Tutti i contenuti del sito saranno prossimamente disponibili in streaming e gli artisti potranno optare per rendere anche scaricabili i propri pezzi, in maniera analoga al vecchio Mp3.com e a Garage Band. C’è anche una sezione “album” al momento ancora priva di contenuti. Il sito dovrebbe essere lanciato quindi come fornitore di singoli brani, per poi passare anche a fornire delle raccolte.

Non è dato tuttavia sapere quali saranno le definitive vesti del servizio e sono ignote le eventuali possibilità di vendere i propri brani: per il momento il sito si presenta solo come strumento promozionale.
Una piccola rettifica: contrariamente a quanto provocatoriamente suggerito nella puntata precedente di questa rubrica, difficilmente vedremo per il momento una causa Garage Band/Apple per l’uso del nome Garage Band in un noto pacchetto software della casa di Steve Jobs. Tutto ciò perché ci era sfuggito un particolare… nel 2003 le due (previdenti!) società hanno stretto un patto segreto, poi reso pubblico a inizio 2004.
Così, GarageBand – in attività ben prima che Apple scegliesse di battezzare così il suo prodotto – mantiene i propri diritti e incassa una somma non specificata. La mela ottiene un uso limitato del marchio in questione e la (probabile) possibilità di un inserimento degli artisti di Garage Band in Apple Itunes, cosa che potrebbe giovare a entrambe le strutture.

Due parole infine su una interessante novità italiana: Istant è un servizio annunciato lo scorso 19 aprile e creato da Francesco Del Maro, a cui si deve anche l’idea di Cdflash.com.
Similmente a quanto già fanno omologhi servizi americani come Clear Channel e Digital Club Network (oggi Emusic Live), Istant renderà disponibile la possibilità di registrare concerti dal vivo, mixarli e masterizzarli in tempo reale e venderli perfettamente stampati su cd-r serigrafati già pochi minuti dopo la performance, fino a 3.000 copie.

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2004/05/07/riaa-istant-e-le-molte-vite-di-mp3com/