Stabilità, integrità dei file e privacy



Non è tutto oro. L’anarchia del peer to peer nasconde anche molti problemi, dalla connessione che non tiene, alla mutilazione dei file al rischio degli spyware

Al di là delle polemiche sui contenuti e degli aspetti giuridici, i problemi tecnici sono la spina nel fianco più dolorosa dei sistemi peer to peer attuali: quello che in alcuni casi è un vantaggio (meglio avere una rete infinita di utenti/server da cui prelevare file che un sistema centrale con un unico server, magari intasato dalle chiamate) molto spesso con una sorta di effetto boomerang diventa un problema. Modem e connessioni casalinghe non sono in grado di permettere agli utenti di scaricare tutti ciò che si desidera; così ci si ritrova (magari con connessione Isdn o Adsl) a doversi connettere al modem 28.800 di qualcuno per scaricare un certo file. Il che risulta in attese di ore e ore per ottenerlo. O magari in un nulla di fatto perché dopo un po’ il proprietario di quel modem decide di andare offline lasciandoci con l’amaro in bocca e uno spezzone di file.
Così, ecco prodursi in un colpo solo ben due aspetti negativi del sistema: l’instabilità dei contenuti e i file troncati. Già nel massimo momento di successo di Napster qualcuno aveva notato che la presenza di brani troncati per problemi di download era massiccia. Questo – oltre a essere un fatto attinente alla sfera giuridica, visto che si realizza anche una menomazione dell’opera e quindi un’offesa ai diritti morali degli autori – è un problema non da poco che investe il fronte della qualità dei contenuti; un problema che i siti “centralizzatori” (come i distributori di musica via Web) non hanno. Infatti, se ad esempio un download da Emusic o Mp3.com dovesse interrompersi per l’interruzione della connessione telefonica o per qualsiasi altro motivo, basterebbe riscaricare il file dalla stessa pagina per ottenerne una copia integra. Nei sistemi peer to peer potrebbe capitare di non riuscire a reperire una versione intatta del brano musicale o del filmato desiderato, mentre decine di utenti ne mettono a disposizioni versioni frammentarie.
La variabilità del numero di utenti connessi influisce poi sui contenuti stessi: non sempre un determinato file è disponibile: potrebbe capitare dopo una giornata intera di tentativi di non riuscire a trovare quello che si cercava; un server centrale (si pensi anche a un sito per scaricare software tipo Tucows oltre che ai vari esempi di siti musicali più volte menzionati) generalmente lascia a disposizione i contenuti (anche quelli “a tempo”) almeno per un certo periodo e sempre sulla stessa pagina. Infine, un aspetto da non trascurare alla voce “problemi” è quello dei cosiddetti free riders: utenti che non hanno voglia di condividere alcunché e si connettono ai vari network solo per il puro gusto di scaricare tutto lo scaricabile, riducendo così la banda disponibile senza nulla aggiungere alla quantità di risorse condivise. Secondo alcuni studi, nel solo network Gnutella la percentuale di free riders sarebbe di circa il 70% degli utenti.

Quando il client P2P spia…
Le preoccupazioni scatenate dalla massiccia comparsa di programmi adware, gratuiti per l’utente finale ma ripagati da banner pubblicitari e talvolta dall’invio di dati più o meno personali a terze parti non ha certo lasciato indenne il campo del P2P: ogni giorno voci incontrollate sulla pericolosità di presunti “spyware” contenuti all’interno dei client P2P circolano in rete (talvolta all’interno dello stesso network Gnutella) procurando allarmi non sempre veritieri.
Qualcuno si è preso, per esempio, la briga di effettuare un dettagliato test sui plug in contenuti in Bearshare. I risultati sembrano escludere la pericolosità dei plug in stessi, che non invierebbero dati personali. Nel dubbio, meglio effettuare ricerche in Spychecker per controllare se il software che stiamo usando contenga applicazioni “sospette”.

Pubblicato su: http://mytech.it/flash/2001/08/06/stabilita-integrita-dei-file-e-privacy/