Archivio dei testi con tag 'mytech.it'



La sfida del video digitale

Non si può certo parlare di boom, ma qualcosa si muove dopo la brusca frenata della crisi della net economy: un gruppo di hacker si trasforma in business team, nuovi formati trovano lo spazio per affermarsi. Cominciamo da Divx.com e Mp4.com. Continua…

L’agente Austin Powers e i paradossi del copyright

Vietato scherzare, i mostri sacri sono intoccabili. O forse no? Le ultime notizie da Hollywood riguardano timidi tentativi di parodia finiti nelle aule di un tribunale. Stavolta Internet però non c’entra Continua…

Il caso Riaa contro Felten: se il diritto fa a pugni con la scienza

Un docente universitario riesce a far valere le proprie ragioni contro l’industria discografica: quando le leggi sul diritto d’autore e sulla libertà di espressione e di ricerca scientifica non sembrano andare d’accordo Continua…

Pirateria musicale: la soluzione si chiama pubblicità

Abbinati ai videoclip scambiati con il software Jive Player ci sono piccoli spot: il ricavato sarà utilizzato per pagare i diritti d’autore ai titolari. Tutti soddisfatti, case discografiche e utenti? Non sarà così facile, ma le premesse sembrano incoraggianti Continua…

Software, copyright e diritti:un convegno all’Ateneo di Bologna

Su iniziativa di Alcei il capoluogo emiliano sarà teatro per un confronto sul tema della tutela del software nella società dell’informazione. Dall’open source alla pirateria un confronto tra istituzioni, produttori e associazioni di tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori Continua…

Potere a chi ascolta: il webcasting alla prova del diritto d’autore

La guerra sui palinsesti tra le grandi case discografiche e i network radiofonici che offrono via rete palinsesti personalizzabili: il copyright alla prova del digitale Continua…

L’intuizione di Orson Welles: la potenza si misura con l’inganno

Avvenne via radio la beffa del secolo, che persuase milioni di persone dello sbarco dei marziani. Un mezzo di straordinaria forza, dalla propaganda del Ventennio alla rivoluzione degli anni Settanta Continua…

Ma chi ha inventato la radio? Figlia del genio di due immigrati

Come un grande inventore ha potuto mancare l’appuntamento con la storia. Dai brevetti di Tesla e dalla tenacia di Marconi, nacque la comunicazione senza fili. Uno slavo e un italiano in America Continua…

Internet: la radio che si scompone e si ricompone come tu la vuoi

Pulito, stabile, personalizzabile: dal Digital Audio Broadcasting alle Web Radio, il suono digitale nell’era della Rete Continua…

Dai primi flop della radio alle dotcom: la storia talvolta si ripete e insegna

Una grande invenzione, ma non si fanno i soldi. Così venne giudicato dopo l’iniziale euforia la radio. Ma presto, passate le bolle speculative, tutti dovettero ricredersi. Come la new economy? Continua…

Da Morse al Titanic: storia di una notizia che ha fatto il giro del mondo

Dal telefono al telegrafo alla radio: come la globalizzazione è passata attraverso i mezzi di comunicazione. A partire da un disastro chiamato Titanic Continua…

Nuove regole per il bollino Siae: da oggi qualche vincolo in meno

Il nuovo regolamento per l’applicazione del contrassegno a tutela del diritto d’autore esonera driver, patch, software dimostrativo o rilasciato dagli sviluppatori a titolo gratuito Continua…

Quando peer fa rima con sex

I sistemi peer to peer propagatori incontrollati di materiale osceno? Qualcuno lo pensa e pensa a forme capillari di controllo. Inutili e pericolose Continua…

Napster: l’inizio della fine?

Restano da spendere due parole sulle ultime vicende relative al caso Napster, che sono molte e clamorose. Le ultime settimane hanno visto prima uno slittamento dell’apertura del servizio a pagamento (previsto ora per settembre mentre inizialmente si parlava di luglio), poi i primi accordi con etichette discografiche di prestigio (in particolare con un gruppo di 150 etichette europee raggruppate nelle associazioni Aim e Impala – tra cui V2 e Beggars Banquet – che concederanno l’utilizzo di materiale di artisti molto noti come Moby e Tricky) e quindi trattative riservate con altri soggetti.
A fine giugno Napster migliorava ulteriormente il sistema di filtraggio dei file, disabilitava le vecchie versioni del client ed il 1 luglio “spegneva” del tutto il sistema per alcuni giorni per permettere una migliore implementazione dei nuovi filtri. La brutta sorpresa porta però la data dell‘11 luglio quando, dopo un’udienza davanti al giudice distrettuale Patel, Hank Barry, Ceo di Napster, apprendeva dell’intenzione del giudice di bloccare del tutto la riapertura del sistema finchè non fosse stato dimostrato il funzionamento al 100% dei nuovi filtri (che tuttora prevedevano un 1% circa di margine d’errore, a detta di Barry).
Il comunicato ufficiale sulla vicenda è disponibile in rete.
Alcuni giorni dopo Napster ha presentato ricorso e ottenuto un’ulteriore tregua, ma nel frattempo il sito resta inattivo e l’unica cosa che si sa della nuova versione è che per qualche giorno se ne è potuto ammirare un piccolo screenshot sul sito della casa madre.
Intanto, sempre più utenti insoddisfatti continuano a trasmigrare verso Bearshare e altri sistemi.
Il nuovo servizio dovrebbe costare dai 7 ai 14 dollari, contenere una protezione per impedire la masterizzazione in formato audio dei file (che per di più potrebbe essere di qualità ridotta) e adottare un formato proprietario (.nap).
Tutto questo non incoraggerebbe neppure i potenziali paganti, che potrebbero orientarsi verso l’unico modello di abbonamento di successo basato sugli Mp3 (quello di Emusic) o su alternative molto simili (Mp3.com, Vitaminic). Napster dichiara comunque di avere sinora avuto un milione di richieste dai potenziali beta-tester del nuovo sistema.
Era noto da tempo che la data di luglio 2001 sarebbe stata decisiva per Napster: il mancato lancio della nuova versione a pagamento nei mesi estivi potrebbe addirittura portare la società a un rapido collasso, in mancanza di ulteriori clamorosi colpi di scena.

Pubblicato su: http://mytech.it/flash/2001/08/06/napster-linizio-della-fine/

Il futuro del P2P

Gruppi di lavoro, libri, conferenze. L’interesse per il peer to peer coinvolge tutti, dai semplici utenti alle multinazionali Continua…