Tunecore: musica indipedente (online) anche per Aretha Franklin



Anche la regina della black music si autodistribuisce in Rete: e il suo management sperimenta Tunecore.
Che non è immune da pecche…

Alla recente cerimonia d’insediamento del Presidente Barack Obama, si era esibita cantando una versione di “My Country ‘Tis Of Thee“, uno dei classici inni patriottici americani; a dire il vero, buona parte di stampa e pubblico sembravano più interessati al suo bizzarro copricapo che alla canzone.

Ma Aretha Franklin è la regina indiscussa del soul e – secondo Rolling Stone – “la più grande cantante di tutti i tempi”; e può permettersi, in un certo senso, di dire la sua. Incidendo una versione “ufficiale” in studio dello stesso brano. La novità? Anche un nome così importante utilizza un aggregatore “casalingo” emergente come Tunecore, accessibile anche a musicisti indipendenti, per raggiungere iTunes, Amazon, eMusic e via dicendo.

In cambio di una piccola somma fissa, Tunecore ha messo in distribuzione da qualche settimana il brano della grande artista, che riceverà il 100% delle royalty. Aretha – per il tramite del suo management – si aggiunge così a un piccolo manipolo di altri nomi noti che hanno provato il servizio: Jay-Z, Public Enemy, Björk, Keith Richards e soprattutto i Nine Inch Nails, tra i nomi-simbolo della recente rivoluzione della musica online.

Attenzione, però: il modello di Tunecore (che al momento sembra rampante e in decisa ascesa, con un catalogo di brani che si avvicina ai 600.000 mentre il rivale CD Baby è a quota 2 milioni) non è immune da elementi di dubbio. Per esempio, per caricare un video si pagano costi annuali di “manutenzione” del file, come se ci fosse di mezzo l’hosting del repertorio o altro. E costi fissi annuali sono presenti anche per ogni singolo ed album in mp3. Il che fa risultare il servizio conveniente per i grandi artisti, ma decisamente poco attraente per emergenti e sconosciuti o per piccole etichette che hanno tante uscite, che magari vendicchierebbero qualche copia nel corso dell’anno ma non riuscirebbero a giustificare i costi annuali per tenere online tutto il catalogo.

Costi che per di più per i videoclip sono del tutto ingiustificati: Tunecore invia solo il file ad iTunes e potrebbe anche fare a meno di conservarlo sui propri server…

Pubblicato su: http://mytech.it/life/2009/03/19/musica-online-aretha-franklin-e-indipendente-con-t/