Vevo: alleanza con AT&T, trattative con le major



Fervono alleanze e movimenti in casa Vevo, in attesa del lancio: clip musicali sempre più al centro della scena dei portali video.

Continuano le manovre attorno a Vevo, il videoportale della musica che sarà lanciato in America entro fine anno.

Sembra banale, ma è come se finora nessuno – neppure YouTube stesso – fosse riuscito a monetizzare realmente i videoclip sulla Rete (eppure Universal ha un ricchissimo canale sul portale acquisito da Google e per quel che ne sappiamo percepisce dei proventi, come pure altre major).

Così ecco il bisogno di Vevo, da molti battezzato come “l’Hulu della musica” (nota: Hulu è un portale video disponibile solo negli Stati Uniti e la sua maggiore particolarità è di essere sotto il diretto controllo delle major della tv americana, NBC Universal/General Electric, ABC/Disney e Fox/News Corp).

Che dire. Finora si registrano solo grandi manovre finanziarie e adesioni ad alti livelli; il servizio era nato da una partnership tra la più grande major del disco, Universal, e YouTube. A questi due nomi si è poi aggiunta Sony mentre sono in corso trattative per includere in qualche modo i contenuti Warner ed EMI.

Il 19 ottobre è stata la volta di Abu Dhabi Media Company: un nome emergente dei multimedia che porta denari freschi direttamente dagli Emirati Arabi; l’ultima alleanza strategica in ordine di tempo è successiva di solo qualche giorno: è del 27 ottobre l’annuncio di un altro accordo, stavolta con il gigante delle telecomunicazioni AT&T.

Ma mentre Sony, Universal e i nuovi amici arabi sono considerati “azionisti fondatori”, quella con AT&T è una partnership strategica relativa a “branding e marketing”. In altre parole, gli utenti americani possono aspettarsi contenuti Vevo promossi e diffusi in qualche modo sulle piattaforme AT&T. Altra nota: il servizio viene descritto come “powered by YouTube“, ma Google non sembra figurare tra i soci, almeno per il momento.

Mentre scriviamo, sulla home page di Vevo.com c’è ancora il solo logo e una casella dove lasciare la mailbox per ulteriori informazioni. O l’immancabile link a Twitter per seguire in diretta eventuali sviluppi (o lasciare criptici messaggi) ;)

Il grande pubblico resta in attesa di sviluppi, noi però facciamo una piccola considerazione: Hulu non ha sfondato. Il modello ad-supported per il video come per qualsiasi altra cosa resta un business model tutt’altro che certo, e nonostante il successo di pubblico (in termini di audience Hulu sembra secondo solo a YouTube) non è ancora un’operazione in attivo.

Che Vevo e i contenuti musicali riescano nell’impresa finora solo tentata da Hulu con i serial tv, è ancora da vedersi…

Pubblicato su Mytech