Vivendi Universal cede EMusic



È stato uno dei primi siti a vendere file Mp3 e il primo al mondo a lanciare un servizio di “subscription” in regola con le norme sul diritto d’autore: a 5 anni dalla fondazione, passa (ancora) di mano

La notizia era nell’aria da tempo e si è concretizzata il 9 ottobre: EMusic Inc. e il sito www.emusic.com passano di mano.
Ancora una dismissione in casa Vivendi Universal; ancora (non a caso) un pezzo pregiato di quella “campagna acquisti” che solo due anni fa fece brevemente apparire la più grande delle major musicali come il “padrone” della musica on line.

Con un doppio comunicato – uno per gli utenti e uno per le etichette discografiche che fungono da content provider – EMusic annuncia il cambiamento: l’acquirente è la misteriosa Dimensional Associates Llc, di cui al momento si sa solo che si tratta di una società privata interessata a lavorare nel settore della musica digitale e che già possiede The Digital Club Network. Quest’ultimo si occupa di registrare centinaia di spettacoli dal vivo di diversi artisti e di vendere – con tutte le autorizzazioni del caso, ovviamente – copie digitali e fisiche degli stessi.

Cambiano purtroppo le tipologie di abbonamento e scompare quell‘“Emusic Unlimited” che con un modesto canone mensile consentiva l’accesso a tutto l’archivio dei brani; ma il cambiamento e l’imposizione di limiti al numero di brani scaricabili mensilmente si erano resi necessari per mantenere in attivo l’operazione e continuare a convincere le etichette (in stragrande maggioranza label indipendenti di tutto il mondo) a fornire nuovo materiale. Lo staff era ormai ridotto all’osso e i proventi reali della vendita di un brano erano scesi a pochi centesimi di dollaro.

Vivendi Universal incassa qualcosina e continua a ripianare i propri debiti, ma allo stesso tempo perde definitivamente la buona occasione presentatasi un paio d’anni fa: la gigantesca major aveva fatto alcuni esperimenti con parte del proprio repertorio fornendo l’accesso ai brani ai soli utenti nordamericani. Ma la cosa era stata gestita in maniera non brillante e limitata a un periodo di soli 6 mesi: davvero troppo poco per vedere qualche risultato.
La palla ora torna agli indipendenti, almeno per quanto riguarda EMusic; il tutto, in attesa degli – eventuali – rivolgimenti che seguiranno il ritorno Napster e dei sicuri, ulteriori colpi di scena da parte degli altri concorrenti.

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2003/10/10/vivendi-universal-cede-emusic/