Willi Ninja, la rete ricorda il “padrino del vogueing”



Il 2 settembre 2006 è deceduto William Roscoe Lake, alias Willi Ninja. Ai più, il nome dirà forse molto poco.

Willi Ninja - Photo by Christian Siekmeier, courtesy of Dancemusicdiva.com

Questo personaggio a dir poco eccentrico – parte integrante e forse volto più noto di un vasto sottobosco newyorkese anni ‘80, quello dei “drag ball”, diffuso tra Harlem e Greenwich Village – sembra essere stato in qualche modo fonte di ispirazione per più di una star.

William diventa Willi (talvolta la grafia è “Willie”) ballando nei club gay di Ney York, con altri ragazzi neri e latinoamericani che spesso formavano dei gruppi a metà tra una famiglia e una compagnia di artisti. Gruppi che organizzavano delle vere e proprie “sfide” sulla pista da ballo, che facevano uso di costumi sgargianti e di movenze insolite e che prendevano il nome di “house”, un riferimento all’atmosfera di comunità-famiglia che si veniva a creare: Willi era la “madre” della House of Ninja (il nome deriva dai movimenti di danza “rubati” ai ninja e al mondo delle arti marziali).

Ma le fonti di ispirazione erano molte altre: le movenze dei ginnasti, i film di Fred Astaire, le modelle che sfilano, i divi di Hollywood in posa. Nasce il cosiddetto “vogueing” (dal nome della rivista di moda Vogue).
Malcolm McLaren, ex manager dei Sex Pistols e autore di una illimitata quantità di truffe del rock’n’roll (molte più di quante ne conosca il grande pubblico) afferra la palla al balzo e fa suoi lo spirito e le danze della scena dei club gay. Esce l’album di culto Waltz Darling coprodotto con Phil Ramone, con nomi come Jeff Beck e Bootsy Collins. Willi Ninja è nel disco ed appare nel video di Deep In Vogue di McLaren. Le “House” newyorkesi sono elencate ed omaggiate proprio nel testo di questo pezzo. Per Willi è la consacrazione.

Waltz Darling [Us Import]

Ma il vogueing è tutt’altro che “nuovo”. Secondo il sito della House of Enigma, uno dei gruppi tuttora attivi in questa scena, vogueing è “un nome più recente per un ballo che si è evoluto sin dalla fine degli anni’60, creato nella prigione di New York City (Rikers Island) dalla popolazione nera gay come forma di divertimento per i detenuti durante le vacanze”. Inizialmente si chiamava Presentation e poi Performance, e il ballo comprendeva tra l’altro le mosse da “modelle in posa” poi rimaste famose.

Vogue

Dopo l’uscita dell’album di McLaren, però, il vero colpaccio lo fa colei che da un paio di decenni ha dimostrato ormai di non essere solo una popstar, ma anche e soprattutto una eccezionale manager di se stessa: Madonna. La signora Ciccone realizza Vogue assieme al dj/produttore Shep Pettibone. Il vogueing diventa popolare, per il grande pubblico è come fosse una invenzione di Madonna, che balza al numero uno delle classifiche di mezzo mondo: non male per un pezzo nato per essere un lato B… I divi di Hollywood che ispiravano i ballerini diventano un elenco di nomi sciorinato da Madonna nella canzone (“Marlon Brando, Jimmy Dean / On the cover of a magazine…”).

Willi Ninja resta al suo posto e continua la sua carriera, non smettendo mai di danzare: appare in un altro video, che accompagna un brano dei Masters at Work. Proprio questo team gli produce un singolo, Hot!!!, uscito per una label di culto, Nervous Records. Appare in altre collaborazioni musicali. E’ modello per Jean-Paul Gaultier. Apre un’agenzia di modeling. Secondo la biografia pubblicata su Discogs.com a suo tempo addirittura avrebbe dato lezioni a Naomi Campbell, mentre è certo che – in tempi più recenti – Paris Hilton gli debba la sua sinuosa camminata da “tappeto rosso” in occasione degli eventi che contano.

Il 2 settembre 2006, l’AIDS – malattia che si è portata via molte figure della New York folle e sregolata ma molto spesso geniale degli anni ‘80 – lo stronca.

E qui accade una cosa curiosa; grazie a Internet si parla di lui forse molto più di quanto se ne sia fatto in vita: molte persone lo ricordano, in siti come YouTube si riesumano i videoclip ma si pubblicano anche tributi e filmati amatoriali rimasti finora nei cassetti di chi aveva frequentato i locali della scena dove Willi si esibiva.

Paris Is Burning (REGION 1) (NTSC)

Si riparla del film Paris Is Burning, datato 1990 e ristampato in DVD lo scorso anno, che documentò a suo tempo il mondo dei ballerini gay newyorkesi, andando ben oltre l’aspetto artistico-folkloristico del fenomeno, scavando nelle storie personali e negli strati sociali da cui queste pittoresche figure emergevano (la maggior parte dei ballerini veniva da storie di povertà, disagio familiare, talvolta prostituzione). Willi doveva parte della sua notorietà anche a questo film.

In un blog di MySpace, Angel Ferreira, ex ballerino di Madonna, ricorda come a suo tempo, discutendo di coreografie da provare, si fosse trovato a suggerire il vogueing alla popstar italoamericana, ai tempi del Who’s That Girl Tour. Madonna in quell’occasione non sembrò particolarmente interessata.
Come sappiamo, poi, le cose andarono diversamente.

Forse il più bell’omaggio è quindi questo: “E’ stato una grande fonte di ispirazione per me e per centinaia di migliaia di altre persone”, così ha commentato proprio Madonna, interrogata dai giornalisti dopo la morte di Ninja.

In tutto ciò i siti legali di musica digitale (Apple in testa) sembrano colpevolmente latitanti: solo Napster e Musicmatch dispongono di Waltz Darling in download nonché di una versione del singolo Hot mixata da Danny Tenaglia che appare in una compilation Nervous. Curioso in particolare che il disco di McLaren, parte del catalogo Epic/CBS (oggi Sony) non appaia nello store della mela, notoriamente ricchissimo di materiale major.

Forse, il significato di tutta una vita, pur breve, e di tutto il mondo delle “house” è stato colto appieno solo nel testo di “Deep in Vogue”:

“A volte, in una notte leggendaria come quella della chiusura del Garage” (il riferimento è al Paradise Garage, locale dance storico di New York) “Quando la folla richiama gli spiriti sulla terra, ascoltate, e sentirete tutte le house che hanno camminato lì prima (…)”; e ancora: “La House of Extravaganza, la House of Dupree / Chi diavolo sono? / Nessuno, tranne quando sono in quella piccola sala da ballo”.

Immagine di Willi Ninja: Photo by Christian Siekmeier, courtesy Dancemusicdiva.com