YouTube & Spotify al MIDEM



Doppio evento per due big dello streaming audio & video: a Cannes, Spotify & YouTube sotto i riflettori

 Al MIDEM, anzi MidemNet, l’annuale kermesse del mercato musicale di Cannes, si è di recente vista all’opera una coppia “di lusso” del mondo della musica online. Nientemeno che YouTube e Spotify assieme, rappresentati rispettivamente dal direttore delle partnership video Patrick Walker e dal CEO Daniel Ek.

Curioso vedere assieme due nomi così diversi – un outsider della musica digitale, emerso negli ultimi 12 mesi, a fianco del “re” del video online; ma a ben vedere entrambi sono accomunati da alcuni elementi.

Innanzitutto la popolarità, e poi la validità dei modelli economici (e i dubbi sugli stessi): entrambi cercano di guadagnare con la pubblicità fornendo contenuti gratuiti e lavorando con lo streaming piuttosto che col download. Entrambi devono ancora dimostrare di farcela: ma sembrerebbero tutti e due sulla buona strada.

Spotify grazie all’unione di inserzionisti e utenti paganti; YouTube grazie alla crescita delle inserzioni: tra i grandi nomi che spendono in advertising, 75 su 100 fanno uso anche di campagne su YouTube.

Tutto rose e fiori, dunque? Daniel Ek non si sbottona troppo. Parla di parecchi brani venduti tramite il partner 7Digital (Spotify presenta link per il download da questo servizio partner). Non dà dettagli sull’attesissimo sbarco negli USA, deludendo un po’ l’audience. Walker invece ammette una nota dolente: gli artisti, si sa, spesso non vedono ancora un centesimo dal proprio lavoro diffuso su YouTube. Per esempio, è clamoroso che una clip di grande successo come quella dell’esibizione televisiva di Susan Boyle, che ha praticamente lanciato una carriera discografica quasi dal nulla, non sia stata monetizzata. L’artista, la casa discografica, il programma televisivo hanno sicuramente tratto beneficio dall’apparizione in termini promozionali, ma la clip di per sé non produce direttamente alcun guadagno. Walker ha confermato questa situazione, ma ha sottolineto i benefici promozionali collaterali per le parti interessate.

Un caso curioso citato ancora da Walker riguarda gli OK Go: il gruppo musicale acquisì popolarità per un divertente videoclip diffuso sempre sulla piattaforma video di Google e divenuto rapidamente “virale“; “Here it goes again” a tutt’oggi è stato visto su YouTube più di 49 milioni e mezzo di volte. Ora la casa discografica del gruppo, EMI, ha deciso di vietare l’embedding del nuovo lavoro del gruppo. Una vera e propria contraddizione; ma Google comunque rispetterà la decisione e non farà pressioni sui fornitori di contenuti che intendano applicare questo tipo di limitazioni.

Il 2010 dovrebbe essere l’anno della consacrazione per entrambi i servizi, che oltre a confermare il successo di pubblico si preparano a mostrare una volta per tutte di essere in grado di generare profitti: auguri dunque per un proficuo (in tutti i sensi) 2010 a YouTube & Spotify

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2010/01/30/youtube-spotify-al-midem/