17.200 pagine web per Fabio e il mouse da 3.000 Euro



Fabio Pavone è un ragazzo nato a Pescara nel 1978 e colpito undici anni fa da distrofia muscolare. Il computer gli consente di comunicare, anzi, di vivere.

La storia di Fabio, la cui famiglia è stata costretta a sobbarcarsi i costi di un nuovo mouse – l’Integramouse prodotto da Lifetool – e dei relativi accessori (costo: circa 3.000 Euro; attrezzatura indispensabile a Fabio ma per la quale nella regione di residenza non sembra essere previsto rimborso) era ignota ai più, meno di un paio di settimane fa.

Fabio stesso aveva scritto una lettera alle Autorità competenti il 16 marzo: chiedeva solo ciò che riteneva essere un suo diritto. Nessuna risposta in quasi tre mesi.

Poi, a inizio giugno, una lettera dell’avvocato Andrea Monti – inviata al quotidiano locale Il Centro e ripostata sul blog dello stesso Monti – con la quale si sollecitava una risposta delle suddette Autorità, ha scatenato un tam-tam in rete che sta raggiungendo proporzioni inaspettate.

La notizia è stata ripresa da moltissime parti: il caso di Fabio è finito su siti come L’Espresso e Punto Informatico. A dieci giorni di distanza, scrivendo “Fabio Pavone” e “mouse” in Google, si rilevano 17.200 pagine contenenti queste parole e, sfogliando tra le pagine del motore, tutte sembrano effettivamente riprendere brani della lettera di Fabio e dei successivi comunicati che ne rilanciano il contenuto.

Risultato: forse qualcosa si sta muovendo per davvero, questa volta.

Il merito è innanzitutto di Fabio e di chi per primo lo ha aiutato a far conoscere il suo caso; ma il cosiddetto Web 2.0 – che spesso rilancia in maniera a dir poco ridondante molti contenuti trascurabili per non dire “inutili e dannosi” – stavolta sembra essere stato proprio utile; ci aggiungiamo quindi anche noi volentieri al “coro”, anche se tardivamente: chissà che la cosa non serva in qualche modo a sollevare il problema anche in altre parti d’Italia: dopotutto Fabio non è certo il solo a soffrire di questa grave malattia ed aver bisogno di costose strumentazioni per poter comunicare.

Il suo caso – di cui ci auguriamo di poter raccontare in tempi brevi la soluzione – merita attenzione ed è un ottimo spunto per una riflessione, soprattutto da parte di politici ed amministratori, sui diritti dei disabili.

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2007/06/17200-pagine-web-per-fabio-e-il-mouse-da-3000-euro/