A spasso per EPCOT – 1



Qualche mese fa Wired aveva stilato una sorta di mappa delle città più tecnologiche (o, se preferite, più “nerd”) degli Stati Uniti, prendendo in considerazione una serie di fattori che andavano dalla presenza di club di hacker & affini, alla difusione del wi-fi gratuito, alla presenza di università o musei delle scienze, fino al numero di librerie specializzate in fumetti (!); ora, se alcune delle scelte erano ovvie – Seattle, con la Microsoft a due passi –  altre a uno sguardo distratto potevano apparire curiose.

Tra queste c’era l’area di Orlando, famosa per la presenza di numerosi parchi di divertimento a tema, tra i quali spiccano l’immenso Walt Disney World e tutte le sue “divisioni” e gli Universal Studios. Cape Canaveral con il Kennedy Space Center non è lontana, ma in effetti è Disney – con un utilizzo sfrenato della tecnologia – a far guadagnare parecchi “punti” in questa particolare classifica.

E la più tecnologica delle numerosissime proprietà targate Disney nel centro della Florida è EPCOT (Experimental Prototype Community Of Tomorrow).

Sarebbe quasi troppo facile parlare delle attrazioni-simbolo del parco, come la grande sfera di Spaceship Earth, o di Universe of Energy, attarazione didattica che funziona in parte grazie al tetto coperto di pannelli solari.

Qui, come in altri parchi Disney, è il dettaglio che fa la differenza: ci sono un’infinità di attrazioni “secondarie” o particolari piccoli e in apparenza trascurabili, che invece arricchiscono notevolmente l’esperienza.

E ovviamente, a EPCOT tutti questi dettagli puntano sul futuribile e sul tecnologico.

Insieme ne osserveremo alcuni, “catturati” con la fotocamera digitale a gennaio 2007.

Nei pressi dei padiglioni “Innoventions”, di cui torneremo a parlare più in dettaglio, si trovano nelle placche circolari incorporate nella pavimentazione.

Queste particolari targhe ricordano scoperte e invenzioni dell’umanità. Da quelle che riguardano tutta la specie umana e non attribuibili ad un singolo, come la scoperta del fuoco. Fino a cose decisamente più recenti, come il sistema solare eliocentrico (scoperta che porta il nome di Nicolò Copernico e l’anno della pubblicazione del “De revolutionibus orbium coelestium“, 1543) o la stampa a caratteri mobili di Gutenberg ma anche cose dei nostri giorni.

Così ecco la placca “Computer, 1930, Vannevar Bush, America” o quella dedicata a un’invenzione senza la quale voi non stareste leggendo questo articolo: “World Wide Web, 1990, Tim Berners-Lee, Inghilterra”…

Immagini originali – Copyright 2007 Nicola Battista

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2007/04/a-spasso-per-epcot-1/