La sfida del video digitale



Non si può certo parlare di boom, ma qualcosa si muove dopo la brusca frenata della crisi della net economy: un gruppo di hacker si trasforma in business team, nuovi formati trovano lo spazio per affermarsi. Cominciamo da Divx.com e Mp4.com.

A che punto è la prevista “esplosione” del video digitale su Internet?
Dopo gli anni del boom dell’Mp3 e le successive “vacche magre” dovute a grane legali, crolli del Nasdaq e bilanci disastrati, i siti che promettevano di emulare con filmati e videoclip il successo di Emusic o Mp3.com con i file audio, non hanno finora prodotto molto. Almeno non per il grande pubblico.
In realtà il lavoro sotterraneo è enorme: probabilmente molti sono consci degli errori del passato e non intendono ripeterli.
Stavolta puntiamo la lente d’ingrandimento su due siti in particolare; uno, già operativo, che è l’emanazione più evidente della nuova tecnologia Mpeg-4: Divx.com.
L’altro è nuovo di zecca (pur essendo un’evoluzione del vecchio Mp3.com) e non è stato ancora inaugurato “ufficialmente”: stiamo parlando di Mp4.com.

Divx.com: da hacker a businessman di successo
Circa un anno fa erano poco più di una crew di hacker, per di più accusati di aver creato un codec per la compressione di filmati digitali partendo da codice di proprietà altrui (addirittura rubato da Microsoft, si vociferava).
Da allora, quelli di Project Mayo ne hanno fatta di strada.
In questo primo scorcio del 2002, Divx.com è “il” portale della nuova tecnologia Mpeg-4, dove scaricare codec e programmi per creare e visualizzare i filmati compressi, visionare videoclip e filmati gratuiti, messi a disposizione dai propri creatori tramite la sezione Showcase.
Chi veniva additato solo poco tempo fa come pirata o comunque diffusore di una tecnologia tanto “pericolosa” per l’industria cinematografica quanto Mp3 lo era (?) per quella discografica, oggi fa affari alla luce del sole con i programmi elaborati in proprio e grazie al lavoro “open” della comunità di Project Mayo (il sito esiste tuttora ed è dedicato agli sviluppatori e alla realizzazione di versioni sempre migliori del codec, possibilmente per sistemi diversi, da Linux a Macintosh, dall’ovvio Windows al meno ovvio Amiga).
Tra gli ultimi affari ci sono quelli con la società fondata da Jim Henson (creatore dei notissimi pupazzi Muppets) che festeggerà il 25° anniversario del celeberrimo Muppet Show inserendo alcuni video in formato Divx su Cd-rom promozionali; o quello (davvero un colpo da maestri) con Fraunhofer. Il nome suonerà familiare a tutti coloro che conoscono la storia di Mp3: Fraunhofer è il nome dell’istituto detentore (assieme alla Thomson) del brevetto per il più diffuso formato di file audio del mondo. Se anche loro si rivolgono alla ex crew di Divx.com per sviluppare insieme ambienti 3D per la didattica e non solo, il futuro del video compresso non potrà che passare per le mani (pardon, il software) di questi geniali hacker col senso degli affari.

Mp4.com: il sito definitivo per i file video?
Nel 1999 si cominciò a parlare di un fantomatico formato audio denominato Mp4: i Public Enemy lo adottarono per il loro brano di protesta contro l’industria discografica dal titolo Swindler’s Lust. Eppure, si precisò, a parte il nome, quel formato non era da considerarsi ufficialmente come la nuova generazione di file Mpeg.
Nello stesso periodo, digitando www.mp4.com si veniva portati sulla pagina di Mp3.com. Niente da dire: Michael Robertson – boss del noto sito musicale – e il suo staff avevano chiaramente fatto un investimento per il futuro, accaparrandosi anche il dominio dedicato a un eventuale formato successore di Mp3.
Oggi, Mp3.com è parte del gruppo Vivendi Universal; ed è giunto il momento di utilizzare quel dominio per qualcosa di più che convogliare nuovi utenti sul sito musicale più trafficato del mondo.
Così, Mp4.com è ormai già attivo, anche se non ricco di contenuti come il suo “papà” musicale. Fervono i preparativi per il lancio in grande stile.
Il sito non sarà finalizzato alla vendita di file, almeno per il momento, ma alla promozione: saranno messi a disposizione spazi gratuiti per caricare filmati di ogni genere, videoclip musicali e altro ancora, con tanto di credits e informazioni varie.
In seguito sarà probabilmente proposta una forma di abbonamento simile a quella di Mp3.com o di Emusic per i file audio.
Una nota curiosa (ma non troppo): un’addetta al nuovo sito ci comunica che i file compressi Divx non saranno per ora parte del servizio, che sarà orientato a utilizzare più che altro formati già consolidati, come Windows Media, Quicktime e Macromedia Flash.
Come dire: la contesa per il video digitale è ufficialmente aperta.

Pubblicato su: http://mytech.it/web/2002/02/18/la-sfida-del-video-digitale/