Retrocomputing: William Higinbotham e il “Tennis per due” (2)



Messo da parte “Tennis for Two”, il lavoro del Professor Higinbotham continuò nel semianonimato di Brookhaven. Lo scienziato ignorava che anni dopo sarebbe stato chiamato a testimoniare in una complicata controversia legata alla nascente industria dei videogame.

Negli anni ’70 e ’80 la comparsa dei videogiochi casalinghi portò infatti le società che commercializzavano le prime console a scontrarsi anche in tribunale oltre che sul mercato, in particolare nel campo dei brevetti. Potersi fregiare di un primato – anche dal punto di vista “cronologico” – significava evitare un discreto esborso in royalties ed avere una notevole posizione di vantaggio sulla concorrenza.

Il brevetto per il primo videogioco da casa fu ottenuto da Sanders Associates, il cui dipendente Ralph Baer nel settembre 1966 aveva progettato un sistema per giocare collegandosi ad un comune televisore. Un prototipo era pronto nel 1968 e una società chiamata Magnavox (acquisita anni dopo dalla Philips) ne acquisì la licenza. Così, nel 1972 entrò in commercio la console Magnavox Odissey. Negli anni successivi, Magnavox e Sanders avrebbero citato in giudizio praticamente tutti i produttori di console e videogiochi, da Atari a Coleco, da Mattel ad Activision, avendo sempre la meglio.

Dimostrare che quella di Ralph Baer non era un’invenzione tutelabile da brevetto, in quanto esisteva il precedente di Tennis for Two, avrebbe salvato Atari in primis e con lei tutti gli altri soggetti entrati in ballo in seguito. La storia di Higinbotham fu riesumata da un libro e da articoli di riviste informatiche e inserita di peso nelle cause dell’epoca.

Alla fine, però, un giudice stabilì che la “pallina” del professor Higinbotham non equivaleva ai segnali video usati da Ralph Baer. L’oscilloscopio non era un televisore casalingo, quindi il Tennis del professore non era un videogioco propriamente detto. La vittoria definitiva per Sanders arrivò nel 1985, in una causa intentata da Nintendo proprio nel tentativo di infrangere il brevetto di Baer.

Al di là di quel che dice il giudice, e delle differenze più volte sottolineate da Ralph Baer stesso (che rivendica con forza il titolo di “Padre dei videogame” anche rispetto al più noto Nolan Bushnell, fondatore dell’Atari e – di fatto – con Pong, imitatore dell’Odissey) gli appassionati di storia del videogame e dell’home computing non riescono a dimenticare il nome di Higinbotham e la sua mitica, primitiva creatura.

(2 – Continua)

Immagine del Magnavox Odissey tratta da http://en.wikipedia.org/wiki/Tennis_For_Two.

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2007/08/retrocomputing-william-higinbotham-e-il-tennis-per-due-2/