Se la pubblicità piange, la spia non ride



Paradossalmente, l’unico fattore che ha negli ultimi tre mesi ridotto di un minimo il fenomeno spyware non è la diffusione dei programmi di rimozione, bensì la crisi della raccolta pubblicitaria in Rete. Proprio come è accaduto per i siti, dove il crollo degli introiti derivanti dai banner è andato di pari passo con il consolidamento del numero di operatori del settore pubblicitario e la cessazione delle operazioni – per mancanza di fondi – da parte di diversi soggetti operanti in rete, anche i produttori di spyware o presunti tali hanno accusato il colpo.
Conducent ha praticamente chiuso i battenti ad aprile, quando PkWare e altri importanti clienti si sono visti recapitare una comunicazione relativa alla sospensione del network pubblicitario. Di fatto, l’operazione di chiusura non è stata immediata e anche se già da qualche tempo il suo sito (www.conducent.com) non risulta più raggiungibile, sembra che per diverse settimane i software ancora circolanti abbiano effettuato connessioni o perlomeno tentativi di connessione ai server contenenti pubblicità. Il fattore che era stato decisivo per la diffusione di questo tipo di tecnologie (la distribuzione di pubblicità mediante gli adware) potrebbe rivelarsi fatale anche per altri “spioni” elettronici, molto più di legislazioni sulla privacy e software di rimozione.

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