Se Sony compra Gracenote…



La Sony americana compra Gracenote: per 260 milioni di dollari, un gigante mangia una società molto più piccola. Succede spesso. Ma che se ne fa la major di tale acquisto?

C’era una volta CDDB.org, un bel progetto open source basato sui dati inseriti da volontari, ossia da utenti – non retribuiti in alcun modo – della Rete, per raccogliere e catalogare le informazioni testuali relative ai cd.
Il miglior database di cd audio online fu inizialmente snobbato da molti, poi utilizzato da tutti, anche da nomi come Microsoft, e “circuito” da molti altri.
Quando si trasformò in Gracenote e di fatto il codice aperto fu chiuso e i dati messi su dalla gente divennero parte di un programma proprietario, furono in molti a indignarsi o quantomeno storcere il naso.

In realtà – come diceva anni fa il suo fondatore in un’intervista a Wired – il vecchio codice era comunque rimasto a disposizione del pubblico e chiunque avrebbe potuto riciclarlo; i prodotti successivi di Gracenote erano sì proprietari, ma anche il vecchio database era rimasto libero (nella forma di freedb.org). Certo, gli aggiornamenti successivi sarebbero rimasti a uso interno di Gracenote; ma restava a disposizione l’altro database pubblico.

Negli anni, questa applicazione che poteva sembrare esotica acquisì sempre più importanza: oggi è un pezzo fondamentale di Apple iTunes ma anche di iPod; tracce di Gracenote si trovano nel vecchio Winamp, in player portatili e in hardware incluso in certi modelli di automobili. Se inserendo un cd nel computer il player ne visualizza la copertina, molto probabilmente state vedendo all’opera pezzi di codice Gracenote.
Tra i grandi utilizzatori del database ci sono Samsung, Philips, MySpace, Yahoo, Panasonic, Bose, Sony Ericsson. Prossimamente, aspettatevi tutto questo applicato anche al settore DVD.

In poche parole, il controllo su uno dei più grandi e importanti database musicali sta cadendo nelle mani di una delle quattro major del disco, che per di più produce anche lettori hardware e software musicale. Sony promette di continuare a far funzionare Gracenote come una sussidiaria indipendente; ma onestamente, l’idea che i dati testuali relativi ai dischi delle concorrenti – anche indipendenti – siano in mano a una major non conforta. Né conforta l’idea che un bel giorno questa manovra possa portare a problemi per chi utilizza uno dei tantissimi apparecchi o software che di Gracenote fanno uso, solo perché magari Sony potrebbe decidere di tagliar fuori un certo rivale dal mercato…

Pubblicato su: http://blog.mytech.it/2008/04/se-sony-compra-gracenote/