This is (not) it: la contestazione dei fan di Jacko è online



Il mondo del business voleva vedere Michael Jackson dal vivo, mentre noi fans lo volevamo vivo!” – è questo lo slogan principale di una curiosa campagna partita dalla Rete prima dell’uscita del film-documentario-concerto “This is it“, con la quale un gruppo di fan dell’artista intende contestare l’operazione commerciale – legata peraltro anche a uscite discografiche online e in cd – e dire la propria su quello che il film avrebbe omesso di mostrare. Il nome dell’operazione è “This is not it”, e il relativo sito web è www.this-is-not-it.com.

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Ecco alcuni brani del comunicato tradotto in parecchie lingue (tra cui un perfetto italiano):

“Non vedrete Michael Jackson perdere peso all’improvviso e in modo drastico, in seguito allo stress e ai potenti farmaci, che gli venivano iniettati, arrivando il giorno della sua morte a pesare circa 49 kg.
Non vedrete Kenny Ortega (regista sia del tour che del film) aiutare Michael a salire le scale, imboccarlo e tagliargli il cibo.
Non vedrete la sua crescente angoscia. In maggio infatti, dopo un periodo di prove che durava fino a 10 ore al giorno, Michael Jackson ha detto ad alcuni dei suoi fans più fidati di non essere pronto a fare 50 concerti e che era sicuro di aver firmato un contratto che ne includeva soltanto 10. Ha detto loro che si sentiva sotto pressione e che il programma prefissato, non prevedeva abbastanza giorni di pausa.
Non vedrete Michael Jackson quando salta le prove per la sua debolezza e nemmeno il suo coreografo andare a casa sua per prelevarlo e accompagnarlo agli studi.
Non vedrete Michael Jackson quando rimaneva sveglio tutta la notte, a causa di un’insonnia cronica peggiorata dalla tensione costante a cui era sottoposto. Infatti, è proprio per questo motivo che medici criminali e senza scrupoli lo riducevano in uno stato confusionale durante il giorno e in coma anestetico durante la notte.”

Parole pesanti, tutte da verificare, senza dimenticare che sulla morte del cantante c’è un’indagine ufficiale tuttora in corso.
Curiosa comunque la campagna online, che si avvale tra l’altro di video su YouTube che raccolgono citazioni e testimonianze.

Pubblicato sul Blog di Mytech